lunedì 30 novembre 2015

Never Always Sometimes, di Adi Alsaid

La mia più recente delusione letteraria :(
[Inedito in Italia - Potete acquistarlo QUI]
Titolo: Never Always Sometimes
Autore: Adi Alsaid
Pagine: 320
Prezzo: £ 7.31
Casa Editrice: Harlequin (UK)

Trama: 
[Tradotta da me, se prendete citate]
Mai uscire con il tuo migliore amico. Sii sempre originale. A volte le regole sono fatte per essere infrante.
Dave e Julia erano determinati a non diventare dei clichè, tanto da scrivere una Lista dei Mai, con tutto quello che non avrebbero mai, mai fatto durante il liceo. Alcune regole erano semplici da seguire; ma Dave ha infranto la regola numero 8, cioè "Mai avere una cotta silenziosa per qualcuno durante tutto il liceo". E la scelta era tra quella o la regola numero 10, "Mai uscire con la tua migliore amica". Dave ha amato Julia fin da quando riesce a ricordare. Quindi quando lei suggerisce di compiere tutte le voci della lista, è felice di farlo. Si tinge perfino i capelli di una sfortunata sfumatura di verde. Inizia tutto per scherzo, ma poi succede una cosa strana: Dave e Julia scoprono quante cose del liceo si sono persi. E forse perfino l'amore.

Voto:

Credevo davvero che avrei amato questo libro. Lo ammetto, non c'è niente che mi piaccia di più di un Contemporary in cui tutto è complicatissimo per i due protagonisti, amori non corrisposti e quant'altro, ma in cui alla fine tutto va bene e il bacio finale è spettacolare. Che siano libri o film, faccio schifo per quanto mi piacciano quel genere di storie. Non lo nascondo mica! Tipo, qualsiasi cosa che scriva Rainbow Rowell è la luce nei miei occhi. Infatti pensavo che questo libro sarebbe stato molto simile al racconto dell'autrice che c'è in My True Love Gave To Me, a proposito del quale avevo scritto:

Questo racconto è la perfezione. Non ho capito perché l'abbiano messo all'inizio (per me il meglio deve essere sempre alla fine), ma non importa: la Rowell mi ha dato prova ancora una volta di quanto i suoi personaggi possano sembrare veri e si riesca ad affezionarcisi anche in solo 23 pagine.
Qui la recensione completa

Il mio maggior problema con questo libro, passato lo shock iniziale per il finale, è stato il voler essere originale a tutti i costi e non riuscirci. 
Ma ripartiamo dall'inizio.

Never Always Sometimes ha una trama abbastanza semplice: siamo all'inizio delle superiori e i migliori amici Julia e Dave decidono di scrivere una lista di cliché da non compiere mai. Tre pagine dopo, siamo catapultati agli ultimi due mesi di scuola della loro vita e cosa fare se non decidere di compiere tutte le voci della lista? 

Julia è spiccata, cerca sempre di essere originale e spesso e volentieri può diventare fastidiosa. E' decisamente poco ordinaria, lei e i suoi piedi perennemente scalzi, ma è anche autoritaria: spesso Dave le fa notare che non gli chiede mai di fare le cose, ordina e basta. 
Dave dal canto suo è il tipico migliore amico cotto della ragazza, che per lei farebbe qualsiasi cosa, ma non abbastanza da riuscire a dichiararsi.  

La lista di cliché è piuttosto divertente: mai tingersi i capelli; mai baciare un professore; non avere una cotta silenziosa per qualcuno durante tutte le superiori; mai uscire con il/la tuo/a migliore amico/a. O più che altro, è divertente vedere quei due compiere ogni voce sulla lista, anche se diciamo che una di queste Dave l'ha già fatta, eccome. 

La cosa che più mi ha infastidita, in realtà, è il totale e completo cambio di direzione che la storia prende ad un certo punto. Inaspettata è dire veramente poco: un po' perché pensavo che il finale sarebbe stato l'ennesimo cliché che i protagonisti cercavano di evitare così tanto, e un po' perché l'ho trovato completamente irrazionale, poco sentito e assurdo. Ci sono rimasta a bocca aperta a riflettere per un bel po', prima di decidermi a rileggere le mie parti preferite di Cress (con il quale vi ho stressato su facebook, lo so) per calmarmi un attimo. 
La prima spiegazione che mi sono data era che l'autore, Adi Alsaid, volesse essere originale, e sul momento in un certo senso lo era anche stato. Ma il giorno seguente mi è tornato in mente un film (evidenzia per lo spoiler: Il matrimonio del mio miglior amico) dalla trama incredibilmente simile, e dal finale altrettanto spiccicato. Ma almeno nel suddetto film la cosa sembra quasi razionale! Qui l'ho trovata completamente campata in aria e la somiglianza con gli eventi del film hanno reso invalida, ai miei occhi, anche la supposizione che l'avesse fatto per essere più originale degli altri. 

Essere dispiaciuto per avermi ferito non è abbastanza perché io ti perdoni.

sabato 28 novembre 2015

In my Mail Box #24 - 2015

[La Rubrica appartiene a Kristi del blog The Story Siren]
Questa settimana i libri sono pochini, solo due, ma sono davvero super soddisfatta!
Il primo titolo di oggi è La lettera scarlatta, di Nathaniel Hawthorne, è un arrivo dal Libraccio (insieme a qualche libro per l'università... che sembrano non finire mai!) ed è un acquisto fatto in vista di una lettura da fare con la mia gemellina Rowan, visto che vogliamo esplorare di più i classici. Io ne ho letti alcuni, ma non moltissimi (Jane Austen, Dickens, L. M. Alcott... e, detto tra noi, vorrei davvero le nuove edizioni dei libri di Charlotte Brontë) ma soprattutto ben poco di statunitense, rimanendo - quasi sempre - fedele ai miei amati britannici. Il secondo libro è, invece, Panic di Lauren Oliver (credo di avere ogni suo libro, la adoro!) che è stato pubblicato giusto qualche giorno fa. Ma solo a me la tizia in copertina ricorda Demi Lovato?!

E voi cosa avete preso/ricevuto questa settimana? :)

lunedì 23 novembre 2015

Recensione: Albion - Ombre, di Bianca Marconero

Oggi parliamo del secondo capitolo di una delle poche serie italiane che seguo! Lo so che dovrei leggere più autori italiani ma... non ce la posso fare. Rimedierò, prima o poi.

Titolo: Albion - Ombre
Autore: Bianca Marconero
Pagine: 500
Prezzo: 14, 90 €
Casa Editrice: Limited Edition

Trama:
Marco Cinquedraghi e i suoi amici hanno scoperto di essere portatori di una peculiarità genetica che si fonda nella leggenda. Sono le nuove incarnazioni di Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Ma qual è il prezzo del loro privilegio. A cosa si deve rinunciare per guadagnarsi un destino già scritto? Marco preferisce non chiederselo​. Saranno​ gli errori commessi e le bugie a trascinarlo in una spirale che lo obbligherà ad aprire gli occhi, mentre anche ​l’eredità di mago Merlino ​si risveglia e reclama il proprio tributo. Tra amicizie che si incrinano, amori condannati per le colpe del passato, l’ombra di una fata leggendaria e un’indagine su una morte sospetta che sembra portare a una tragica verità, i ragazzi dell’Albion College proseguono il loro cammino per diventare grandi​. Ma​ capire cos’è​ la vera grandezza comporta un sacrificio​ che ognuno di loro dovrà affrontare da solo, per salvarsi.

Voto: 
4/5

Ci eravamo lasciati nel 2013 con il primo capitolo di questa tetralogia, intitolato Albion. Ci eravamo poi rivisti con la pubblicazione della novella Diario di un'assassina. Ora eccoci qui, con Ombre. E onestamente, il primo commento che ho da fare è "Dove cavolo è il prossimo volume?!".

Come avrete capito, sia dalle stelline che gli ho dato che dallo sclero qui sopra, a me Ombre è piaciuto davvero.
Nonostante una leggera lentezza nelle prime cinquanta pagine, probabilmente anche dovuto al fatto che dovevo riabituarmi all'atmosfera generale e ai personaggi che non vedevo da un po', il resto è poi volato via come una scheggia. L'ho persino portato in università (e non ho capito nulla della, barbosissima, lezione di linguistica) quando la borsa pesava già un quintale, dovevo stare via 9 ore e le 500 pagine si facevano sentire. Ma no, io dovevo sapere come andava avanti la storia. Ed è in questo momento che sai che un libro funziona.

Ombre riprende dove Albion si era concluso: a Santiago di Compostela, insieme a tutti i personaggi principali che abbiamo l'opportunità di veder cambiare parecchio (ma ho idea che Bianca abbia ancora diverse cosine in serbo per noi) durante la lettura.
Marco è, onestamente, un po' meno faccia da schiaffi. Ha degli amici, si affida completamente (anche troppo) al suo compagno di stanza, e cerca di fare la cosa giusta... a volte con scarsi risultati. Soprattutto nella seconda metà del libro mi ha fatto rimangiare quasi tutte le belle cose che avevo pensato di lui nella prima metà, ma posso capire che le vecchie abitudini siano difficili da lasciar andare e soprattutto che è necessario affrontare i propri demoni prima di riuscire a fare la cosa giusta. Una volta toccato il fondo, si può solo risalire.
Ma veniamo un momento al compagno di stanza di cui parlavo prima: Lancaster. Chevalier. Du Lac. Anche conosciuto come il mio futuro marito. No, scherzi a parte, Lance è praticamente perfetto, tanto perfetto da non riuscire mai a comprenderlo del tutto. E non è solo un problema mio, ma l'aura di mistero che gira attorno a Lance, sia per quanto riguarda le sue azioni che per i suoi sentimenti, ha dato da pensare anche a molti dei personaggi. Spero davvero che nei prossimi due volumi si riesca a scavare un po' più a fondo, anche sotto la patina luccicante di perfezione che lo avvolge. 
Abbiamo modo, in Ombre, di vedere molto di più anche di Erek e Deacon, i due borsisti al centro delle nostre vicende. Il primo soprattutto in relazione con Samira, che avevamo conosciuto meglio in Diario di un'assassina. E se c'è una cosa che posso dirvi è che Erek è un personaggio ancora tutto da scoprire, ma quel poco che ho visto per ora mi piace decisamente.
Ora, il secondo di cui vi parlavo è Deacon. E su di lui ho dei sentimenti abbastanza contrastanti. Di sicuro non è uno incline al perdono, anzi! Penso che se ci fosse una gara per chi tiene il muso più a lungo, Deacon la spunterebbe tra tutti i personaggi (anche se Marco e Helena potrebbero opporre un po' di resistenza), e non è esattamente una caratteristica che mi fa impazzire. Però l'ho trovato piuttosto cambiato rispetto ad Albion, in cui mi era apparso molto meno autoritario rispetto ad ora, forse complice anche il comportamento iniziale di Marco.
Veniamo alle donzelle di questo libro: una la conosciamo già, ed è Helena Gomez, che ogni tanto mi ha dato qualche filo da torcere. Sebbene io comprenda parecchie delle sue decisioni, mi rimane oscuro come la comunicazione tra lei e Marco (per colpa di entrambi) non funzioni. Neanche a giocare al telefono senza fili uscivano cose tanto complicate. La stessa autrice, se leggete le sue note (le trovate insieme all'edizione in ebook) ci dice che loro due sono "un ragazzo incapace di spiegarsi e una ragazza che non si sforza di capire".
L'altra di cui volevo accennarvi è Morgana, su cui però non posso dilungarmi troppo perché vorrei evitare spoiler. Ciò che ci tengo a dirvi è che mi ha effettivamente tenuto sulle spine fino agli ultimi capitoli, perché non ci viene mai svelato troppo, come giusto che sia, e quindi risulta un po' più complicato capire da che parte stia.
Insomma, Ombre è essenzialmente dedicato alla crescita di alcuni personaggi, in modo da portarli a capire qualcosa di se stessi, a fare la cosa giusta o, per lo meno, a prepararli per le avventure che devono ancora affrontare.

Cosa è rimasto dell'Albion che conoscevamo? Beh, diverse cose. I misteri infiniti, i poteri magici sempre più evidenti e importanti, le giostre e la scherma. Ma vengono introdotte diverse dinamiche nuove (tra i vari personaggi ma non solo) e un arcano tutto da svelare, con antagonisti incappucciati e archivi da setacciare.

Bianca Marconero, con cui ho avuto il piacere di scambiare due chiacchiere, un po' è la stessa e un po' ci sorprende con risvolti a volte inaspettati. I suoi capitoli sono corti (e grazie al cielo non sono l'unica che non scrive capitoli da 20 pagine!) e finito uno non vedi l'ora di leggere quello successivo, senza il deterrente del "è troppo lungo e non riesco a finirlo!", così dopo questo ne vorrete leggere un'altro ancora. 
In più, se siete lettori attenti, scoprirete mille citazioni da fumetti ("E tu da che parte stai?"), da film ("Lance è un oceano di segreti") o da canzoni. E se, come me, ne avete colte solo la metà, rimediate e leggetevi - se potete - le note dell'autrice.

Insomma, ora capite il perché dell'aver completamente perso la lezione di linguistica? 
Bene, allora ci risentiamo con Eredità.

Prima o poi farai un errore non rimediabile. 
Prima o poi scriverai il tuo finale in modo che nessuno possa più cambiarlo.

sabato 21 novembre 2015

In my mail box #23 - 2015

[La Rubrica appartiene a Kristi del blog The Story Siren]
E' da un po' che salta In my mail box! Le ultime puntate che avete visto risalgono ad ottobre ma erano tutti arretrati che non vi avevo fatto vedere, perché, ebbene sì, mi sono imposta di comprare meno libri possibili ed evitando completamente di andare in libreria, tutto è possibile. Ma avevo un buono da spendere sul Libraccio e, già che ordinavo dei manuali per l'università, ne ho approfittato. In più ci sono un paio di omaggi dalle Case Editrici. 
Cominciamo?


Il primo libro è Il fantastico viaggio di Rapunzel, di Megan Morison, uscita piuttosto recente (era scontato!) e che volevo proprio avere... ho un debole per i retelling di fiabe o qualsiasi cosa che riguardi delle principesse, ormai lo sapete. Il secondo libro è Il buio oltre la siepe (adoro questa copertina, anche se è usato ha solo una macchietta minuscola) che volevo già da un bel po' e non ho mai letto, quindi appena l'ho visto a 3€ ho detto "Mio!".



E veniamo un attimino agli omaggi delle Case Editrici. Quello che vedete a sinistra è Angels in the Dark, di Lauren Kate, che mi è stato gentilmente offerto dopo l'intervista dall'ufficio stampa (vi ricordo che qui potete leggere l'intervista). Mentre sulla destra abbiamo Albion - Ombre, di Bianca Marconero, che ho finito giusto l'altro giorno e vi parlerò sul blog lunedì con una bella recensione.

Voi avete fatto compere? Fatemi sapere nei commenti!

lunedì 16 novembre 2015

Recensione - The Accident Season, di Moira Fowley-Doyle

Paura? :P

[Inedito in Italia]
Titolo: The Accident Season
Autore: Moira Fowley-Doyle
Pagine: 288
Casa Editrice: Random House
Potete comprarlo QUI

Trama: La stagione degli incidenti ha fatto parte della vita di Cara fin da quando riesce a ricordare. Verso la fine di ottobre, come avevano capito da tutte le morti dei parenti gli anni precedenti, la famiglia di Cara diventa inspiegabilmente incline agli incidenti. Bandiscono i coltelli e li rilegano in armadi chiusi, coprono con la stoffa gli spigoli dei tavoli, spengono tutti gli oggetti che richiedono corrente - ma le lesioni li seguono ovunque vadano, e la stagione degli incidenti diventa un periodo di ossessione e paura crescente.

Voto: 3/5

L'ho detto più di una volta: non sono il tipo adatto per le letture spaventose. Non ce la posso fare, è più forte di me! La sola idea di potermi spaventare mi mette paura e quindi giro ben alla larga dal genere (che siano libri, serie tv, film o quant'altro - eccezion fatta per The Walking Dead, ma questa è un'altra storia).
Però, dopo averne tanto sentito parlare dai Booktuber americani, quest'estate in Inghilterra ho avvistato su uno scaffale The Accident Season, che mi chiamava peggio di Malefica che attrae Aurora verso il fuso dell'arcolaio, e l'ho comprato. Quindi, per non farmi mancare niente, quale periodo migliore se non quello di Halloween per leggerlo (periodo nel quale il libro è anche ambientato)? Il fatto che poi la notte del 31 non abbia dormito è la dimostrazione di quanto io mi conosca bene. Ma ehi, in fondo il libro l'ho letto e devo assolutamente parlarvene.

La famiglia di Cara, la protagonista, è affetta da quella che loro chiamano "la stagione degli incidenti", da cui il titolo, e che è sostanzialmente il mese di ottobre. Ci sono anni in cui gli unici danni che questo provoca è qualche graffio e qualche livido, e altri in cui il peggio è... la morte. Quindi quando Bea, la migliore amica di Cara, legge le carte e annuncia che questa sarà una delle stagioni peggiori il morale non è di certo alto.
Oltre alla miriade di incidenti, in ottobre Cara si accorge anche di una cosa: Elsie, la compagna che nessuno ricorda, quella sempre in disparte, è in tutte le sue fotografie. Tutte. E ovviamente quando decide di andarle a chiedere il perché, Elsie semplicemente non si presenta più a scuola.
Intrigante, non è vero? L'ho pensato anche io.

I personaggi principali sono quattro e ognuno ha una sua specifica particolarità. 
Cara, si pensa sia il diminutivo di Caramel, è la protagonista indiscussa e anche la voce narrante durante tutte le 280 pagine. Crede alla stagione degli incidenti, e in realtà Elsie e sé stessa sono il suo pensiero principale. Al solito.
Alice, la sorella maggiore di Cara, quella che fa di tutto per smentire l'esistenza di una cosa ridicola come la stagione degli incidenti. Quella razionale, quella che sembra avere tutto e non aver bisogno di nessuno, salvo poi accorgersi del contrario.
Sam, l'ex-fratellastro di Cara e Alice, abbandonato dal padre anni addietro e per cui non si può far a meno di provare anche solo un po' di simpatia. 
Bea, come dicevo prima è la migliore amica di Cara, quella un po' stramba, che legge le carte e che nessuno sa se temere o prendere in giro. 
Tutti hanno qualche segreto, più o meno oscuro, che non vogliono rivelare. Ma alla fine, la stagione degli indicenti li porterà a farlo, in un modo o nell'altro.

Detta così, però, potrebbe sembrare la solita storia spaventosa da raccontare attorno al fuoco. Ma il motivo per cui secondo me è tanto spaventosa da far riflettere è che il confine tra la realtà e la finzione, l'immaginazione di Cara, è molto sottile. Non si è mai del tutto in grado di capire se Elsie sia davvero mai esistita, se siano tutti pazzi, se il fiume sotto la casa stregata parlasse o se fosse semplicemente più inquieto del solito, e se ci fossero o meno i fantasmi. Ci sono elementi contrastanti che continuano a deviarti: quando pensi di aver la soluzione in mano, ci ripensi un secondo e non capisci più un'acca di quello che sta succedendo. Insomma, dire che tiene sulle spine è poco. 
Però ci sono anche cose ovvie, incidenti passati che i personaggi tentano in tutti i modi di nascondere, ma che a me sono risultati abbastanza evidenti; desideri dei personaggi che "ommioddio nessuno lo scoprirà mai!" mentre chiunque non avesse delle fette di prosciutto sugli occhi poteva intuire. 

In conclusione: è Halloween e volete spaventarvi un pochino, ma non troppo? The accident season è il libro che fa per voi! Chissà che per il prossimo Halloween non arrivi anche in Italia...


domenica 15 novembre 2015

Intervista a Lauren Kate - 14 Novembre

Ieri, sabato 14, ho avuto il piacere di conoscere e intervistare Lauren Kate, una persona davvero dolcissima, l'autrice della saga di Fallen che ora è anche un film! Con me c'erano Clary di Words of Books e Nora di Honey, there are never enough books, quindi le domande che trovate sono di tutte e tre, siccome è stata più una chiacchierata che un'intervista rigida. Se siete curiosi, le mie (che sono pure le più sceme) sono contrassegnate con un pallino davanti.

•Per prima cosa, parliamo del film. Sei stata sul set?
Sì, sono stata sul set mentre stavano girando a Budapest, in una castello chiamato Tura Castle. Sono stata lì tre settimane e ho amato ogni singolo momento. Sono stata coinvolta fin dall'inizio, perché sono uno dei produttori esecutivi quindi sono stata ai casting e ho visto tutti quei trailer, tutta la crew, e ho bevuto con loro il caffè durante le pause... C'erano duecento persone in questo Castello che stavano lavorando a questa cosa che era iniziata come una piccolissima idea nella mia testa! E' stato davvero impressionante. Gli attori sono davvero molto talentuosi, hanno molta chimica gli uni con gli altri, e per me questa era la cosa più preoccupante e che speravo riuscisse bene e loro hanno superato le mie aspettative. Adoro anche il regista e penso che sia un bellissimo film, sono molto emozionata.

•Ho un'altra domanda, perché sono una fan di Jeremy Irvine. Cosa ne pensi di lui?
E' grandioso! Ha preso il ruolo così seriamente... ha letto tutti i libri e, sai, Angels in the Dark è uscito davvero da poco; quando ha ottenuto il ruolo non era ancora stato pubblicato, e si è trovato da solo tutte le novelle online. Era molto preso dal cercare di rappresentare al meglio il personaggio... anche dopo che avevo lasciato il set mi faceva delle domande, tipo "Fanno questo, fanno quello? Daniel si sentirebbe così o così?" e quindi penso che sia a lui che a tutti gli altri attori importasse davvero tanto di questo ruolo e lo stanno prendendo come un investimento a lungo termine, sperando di fare cinque film e crescere con questo ruolo. Lui è stato grandioso e credo che chiunque sia rimasto davvero impressionato da lui, dalla sua professionalità, dalla sua intensità, è stato molto bravo... (Guarda la mia faccia adorante e aggiunge:) ed è anche molto carino!

Mi piacerebbe sapere quale parte del libro volevi assolutamente vedere nel film.
Oh, uhm... Ci sono alcuni momenti a cui sono particolarmente attaccata che speravo venissero resi nel modo giusto. Uno di questi è quella specie di flirt iniziare tra Luce e Cam, che nel libro avviene nel cimitero mentre nel film non è nel cimitero ma in una specie di drammatico parco nel campus.
E poi c'è questa chimica tra Jeremy, che fa Daniel, e Allison, che fa Luce, che è davvero particolare, davvero specifica. Ma è fantastico perché lei può benissimo girarsi e fare una scena con Harrison, che fa Cam, ed è una chimica completamente diversa. E' molto più sensuale, più intensa, in un modo diverso. La prima è incredibilmente emozionante, mentre quest'ultima è molto fisica e palpabile. Sono molto soddisfatta del modo in cui hanno fatto quella scena e la chimica è quella giusta.
C'è un'altra scena che volevo tenessero ed è quella del confronto tra Luce e Daniel che nel libro avviene ad una specie di laghetto, mentre nuotano, quando nel film è nella piscina della scuola, ma è molto simile in quanto a peso e importanza, quindi...

Com'è stato vedere i tuoi personaggi nel film?
E' una cosa che aspettavo con ansia. Io ho finito di scrivere Rapture nel 2011 e il film è stato girato nel 2014, quindi erano passati anni da quando avevo finito di scrivere di loro, il che mi aveva dato un po' di distanza e di prospettiva. Mi sentivo come se io avessi già finito con la storia e non fosse più mia, ma piuttosto vostra. Ero preoccupata per voi, i lettori, a cui sono piaciuti i libri. Vi sareste sentiti attaccati al film? L'avreste percepito come una vera incarnazione della serie? E quella è stata la mia più grande curiosità e anche preoccupazione quando sono arrivata sul set. Ma quando me ne sono andata mi sentivo sicura che le persone a cui è piaciuto il libro sarebbero state felici del risultato.

Qual è stato il romanzo che ti ha fatto iniziare a scrivere?
Si intitola Rumore Bianco, di Don DeLillo. L'ho letto in un periodo per cui, all'improvviso, mi è sembrato possibile diventare una scrittrice. Ho sempre scritto per tutta la mia infanzia, da quando avevo sei o sette anni, ma non mi sono mai presa sul serio. Vado sempre nelle scuole e nelle librerie, e parlo agli adolescenti e ai ragazzini di quante ore al giorno passo al computer, di quanto tempo mi ci vuole a scrivere, di cosa faccio quando non riesco a risolvere dei problemi, ma quando ero io l'adolescente non ho mai incontrato nessuno, nessuno scrittore, nessun artista, nessun musicista... non ho mai incontrato nessun adulto che facesse qualcosa di creativo con la sua vita. E quindi non mi è mai sembrato possibile poter creare storie. Ma quando ho iniziato l'università, ho fatto il mio primo corso di scrittura, e stavo leggendo Rumore Bianco e ho semplicemente pensato "Se si può fare, questo è ciò che voglio fare". 

Mi piacerebbe sapere qual è l'ultimo libro che hai letto
Si intitola Love and other ways of dying. Ne parlavo anche ieri e non penso che sia già stato pubblicato in Italia, ma spero che lo sarà presto perché è davvero grandioso. Parla della maniera in cui i nostri momenti estatici, come l'amore e la morte, siano così simili. Le parti migliori della nostra vita e quelle peggiori sono così simili pensando a cosa ci fanno passare. Davvero un bellissimo libro. L'autore è Michael Paterniti. 

In Angels in the Dark non c'è nessuna storia su Luce e Daniel dopo la fine di Rapture. In futuro leggeremo qualcosa in proposito? 
Sai ho scritto una storia a proposito di Luce e Daniel quando stavo scrivendo Unforgiven (ndr: sarà pubblicato il prossimo anno per Rizzoli). E per quanto mi riguarda io so dove sono loro e cosa gli sta succedendo, ma l'ho scritta comunque e ne ho parlato al mio editor a New York e abbiamo deciso di toglierla. Quindi c'è, ma non so se la condividerò coi lettori. Penso che ci sia qualcosa di importante e potente nel fatto che i lettori riescano a capire da soli in che direzione è andata la storia, quindi non voglio dire troppo. Per me, il modo in cui è finito Rapture è quello giusto, quello che ha dato giustizia alla loro storia, ma chi lo sa... magari la farò uscire ad un certo punto. 

•Se dovessi scegliere il tuo personaggio preferito tra i tuoi, non solo quelli presenti in Fallen, chi sarebbe e perché? 
Cam è sempre stato il mio preferito. E' basato su mio marito quindi per me è stato molto facile innamorarmi di lui.

Parlando del finale di Rapture. Hai mai pensato ad un finale diverso o quello che abbiamo è esattamente come l'avevi pensato all'inizio?
Ho dovuto scrivere il finale di Rapture tre volte per renderlo giusto. Non è in realtà come l'avevo pensato all'inizio, ma è l'unica maniera in cui poteva finire. 

Nel nuovo libro, Unforgiven, si parla del personaggio di Cam. Avevi già in mente questa storia per lui quando stavi scrivendo la saga di Fallen o ti è venuta in mente dopo?
In realtà dopo. Fin dall'inizio ho sempre saputo che avrei voluto scrivere la sua storia, dall'inizio di Torment diciamo. Lui è così interessante per me ed è diventato il mio preferito, quindi sapevo che avrei trovato la sua storia e prima o poi l'avrei scritta. Non sapevo quale fosse e non l'ho saputo per un paio d'anni dopo aver finito di scrivere Rapture... stava solo aspettando. Poi una lettrice mi ha scritto una domanda un paio d'anni fa, stavo controllando Passion per risponderle. Stavo rileggendo la scena in cui per la prima volta si incontra Lilith e sappiamo che all'inizio lei ha questa esperienza con Cam che determina tutto quello che poi Cam è diventato. Il Cam che abbiamo incontrato alla Sword&Cross è quel che è perché ha compiuto questo grande cambiamento ed è diventato questa forza oscura proprio a causa di Lilith. E ho realizzato, quando ho scritto di Lilith, che non avevo idea di chi lei fosse, non avevo passato neanche un po' di tempo a pensare a lei, a cercare di capirla. Quindi lei era quella più interessante per me: chi è? perché ha questo potere? E ho compreso la sua storia, ho capito dov'era e cosa le era successo e a quel punto sapevo di dover portare Cam da lei e vedere cosa sarebbe successo.

•In Passion hai scritto le storie di tutte le Luce del passato. Qual è stata quella che hai preferito scrivere? A me piace molto quella ambientata in Italia.
Anche a me piace quella in Italia, e siamo proprio qui! In realtà mi piacciono tutte, sono tutte molto importanti per me. Penso però che quella più emozionante per me sia quella ambientata in Inghilterra, perché è iniziato tutto con quella, nel prologo di Fallen, e nel momento in cui l'ho iniziata a scrivere, come con Lilith, non sapevo nulla di questi personaggi, niente delle loro morti o della loro relazione. Mi è apparso tutto come un'immagine, qualcuno che diceva addio e non sapevo nient'altro di quello che stavano dicendo. E quindi tornare indietro e scrivere l'intera scena (in realtà l'ho scritta tre volte: il prologo, poi quella dal punto di vista di Luce e quella dal punto di vista di Daniel in Passion), mi ha fatto vedere tutto più in profondità...
La mia preferita invece da scrivere è stata quella dal punto di vista di Daniel, quando lui sta guardando se stesso mentre la perde attraverso una finestra. E l'agonia! Quello è stato il momento in cui ho davvero compreso Daniel, mi ci è voluto parecchio tempo, ero a circa metà della serie. Ma è stato quello il momento in cui ho capito qual è la forza, l'intensità di quello che lui stava attraversando. 

Puoi dirci qualcosa sul messaggio che volevi lasciare ai lettori?
Sai, ci sono un sacco di temi e concetti con cui lavoro tutto il tempo, immagini a cui faccio riferimento più volte, ma sono molto cauta nel parlare esplicitamente di alcun messaggio ai lettori perché, per prima cosa sono rimasta stupefatta da quante diverse impressioni e reazioni ho ricevuto da lettori da tutto il mondo, ma non voglio limitarli dicendo che il libro parla di questa cosa, che questo è quello che dovresti imparare dal libro. Sai, non ho mai voluto articolare qual è il messaggio dei miei libri. Ovviamente è molto evidente che credo profondamente nel potere dell'amore e in come può trasformarci, e di come dobbiamo fidarci di lui e lasciarlo fare. Ma credo che sia questo il massimo che posso dire parlando di un messaggio.

•Hai mai fatto sogni sui tuoi personaggi?
Moltissimi! Sopratutto quando arrivo alla fine della prima stesura, che di solito è la parte più difficile per me quando scrivo. Amo la parte di revisione e amo rileggere e sentirmi felice mentre lo faccio, ma la prima stesura è un periodo piuttosto oscuro per me e mi sembra sempre che non riuscirò mai a finire il libro. E inizio a sognare molto la storia quando sta per finire questo periodo, soprattutto le ultime due o tre settimane di scrittura. Mi sveglio nel bel mezzo della notte e penso "Oddio, ho capito tutto!" e lo scrivo sul mio telefono o qualcosa del genere. Poi mi sveglio il mattino dopo e quello che ho scritto non ha assolutamente senso.
•Però hai pubblicato un sacco di libri, quindi probabilmente sai cosa stai facendo.
Sì, forse qualcosa che funziona nella mia testa c'è.

Una curiosità: a Novembre, in America, è il National Novel Writing Month. Hai mai partecipato?
(ndr: è anche conosciuto come NaNoWriMo, ed è un grande evento che dura per tutto il mese di novembre in cui autori già pubblicati e aspiranti scrittori cercano di portare a termine il loro romanzo). 
Sono molto impressionata da un sacco dei lettori che hanno partecipato e spero di farlo anche io una volta. Non ci sono mai riuscita per ora, perché in genere i miei libri escono in autunno quindi io sto viaggiando per promuoverli, ma un giorno lo farò. Voi ci avete mai provato?
(Io volevo farlo quest'anno ma non ce la posso fare... 
E' davvero difficile! 
Magari il prossimo anno?
Sì, magari il prossimo anno!)

Magari ti hanno già fatto molte volte questa domande, ma volevo sapere qual è la parte migliore e la peggiore del tuo lavoro.
Uhm, penso che la peggiore sia davvero la prima stesura, tirar fuori la storia per me è una parte importante e non diventa mai più facile! E' strano perché ormai so come vanno le cose, so già che a metà del libro inizierò a sentirmi tremendamente, ma sapere che succederà non aiuta! Credo che le persone che mi stanno vicino riescano a capirlo, e mi dicono "Oh, devi essere a due capitoli dalla fine, sei sempre così quando mancano due capitoli alla fine!". C'è qualcosa di molto spaventoso in tutto questo; sono da sola, a volte faccio leggere il mio lavoro al mio agente, o ad un amico intimo o chiedo a mio marito di leggerlo, ma rimango comunque molto isolata. In ogni altro aspetto della mia vita sono molto socievole e vado d'accordo con molte persone, ma con questo è semplicemente impossibile quindi ogni volta mi sento sul punto di lasciar perdere, ed è quella la parte più difficile: andare avanti. 
La parte migliore, non so... ci sono così tante cose che amo, soprattutto nei giorni in cui la scrittura va bene. E poi come dicevo la revisione, in particolare quando riesco a comprendere e risolvere un problema. Prendere una scena che non funziona e qualcos'altro che non funziona, metterli insieme e improvvisamente prende vita, quello è davvero emozionante. 
Non sapevo neanche di star scrivendo per un'audience giovane, sapevo solo che stavo scrivendo una certa storia. Ma incontrare i lettori che stavano leggendo i libri e sentire l'entusiasmo che persone come voi hanno è quello che mi ha fatto andare avanti. Ogni volta che sentivo che stavo per abbandonare, cioè ogni volta che scrivo, questo è quello che mi ha fa andare avanti. Penso a momenti come questi, o a qualcuno che ho incontrato in Nashville, Tennessee, o in Australia e mi ricordo delle vostre domande e di quanto vi importa di tutto questo e così riesco ad andare avanti. 

Hai detto che ti isoli molto quando scrivi, quindi la mia domanda è: scrivi a casa oppure, come vedo fare alcuni autori, ti metti in luoghi pubblici, come bar o altro?
Io non ci riesco, no. Ci sono troppi fattori a rischio. Devo essere sempre molto controllata, mi piace il silenzio... in realtà lavoro a casa ma non ho più tanto silenzio, perché ho due bambini urlanti con me. Da una certa parte è molto bello essere in grado di stare con loro, fare una pausa e andare da loro per il pranzo, ma io davvero non posso andarmene... Ho un sacco di amici che dicono "Andiamo tutti insieme e affittiamo una casa in montagna!"
Sì, ho visto che l'hanno fatto da poco, tipo il mese scorso... ma non penso che potrei mai farlo. (ndr: diversi autori, tra cui Amy Plum e Veronica Roth, hanno affittato una casa in mezzo alle montagne del Colorado per una specie di ritiro tra scrittori, con l'obbiettivo di portare avanti i loro romanzi insieme)
Sì, esatto. In un certo senso suona romantico, andare tutti insieme e passare le giornate insieme, parlarne e confrontarsi, ma sai per me non è così semplice. Non è detto che io sia pronta ad uscire dalla storia alla fine della giornata o parlarne. E' davvero una sfida che dura per mesi e mesi finché non finisce, e solo a quel punto posso andare in montagna! 

Però nessuna di voi ha ancora parlato di Teardrop! (ndr: con questa domanda si è inserita la traduttrice di Lauren Kate, Maria Concetta Scotto di Santillio) A me è piaciuto molto, è diverso dalla solita storia di vampiri e angeli... Il mito di Atlantide è comunque una cosa meno conosciuta nel mondo del Fantasy...
Sì. Io sono sempre stata interessata ad Atlantide ma non avevo mai capito come formare una storia, e stavo pensando all'idea di un'apocalisse dell'acqua ma non sapevo come trasformarlo nel genere che di solito scrivo io, che di solito tende molto al tema dell'amore. Quello che mi ha fatto iniziare è stato quando stavo scrivendo tutta questa roba su Atlantide e un giorno stavo finendo di scrivere Rapture e stavo facendo molta fatica con una scena ed avevo toccato il fondo, volevo mollare, e stavo per mollare e stavo per avere un bambino! Mio marito non capiva, non mi stava ascoltando e abbiamo avuto questa lite sul fatto che lui non capiva che per me non riuscire a scrivere questo capitolo era la fine del mondo o che altro. Mentre stavo piangendo lui ha catturato una delle mie lacrime sulla punta del dito e mentre ci stavamo guardando l'ha portata al suo occhio, e ha sbattuto le ciglia. Quindi lui ha preso la lacrima e l'ha portata nel suo corpo e non abbiamo dovuto dire niente dopo questo momento, mi è sembrato di sentire che capisse cosa stavo passando. E questa è anche la prima scena di Teardrop, e si connette al discorso di prima sul potere delle nostre emozioni. 

Hai qualche altro progetto in ballo?
Sì, sto lavorando a qualcosa ma non so ancora descriverlo, è troppo presto per parlarne. E' una sorta di romanzo storico ambientato durante una Grande Guerra, ed è una storia d'amore. Ci sono due nemici che si innamorano.

Lei (la traduttrice) ha detto che non avevamo ancora parlato di Teardrop, ma in realtà non abbiamo parlato neanche di Princess!
Oh, sì! Questo è il mio primo libro, un adattamento del Macbeth di Shakespeare, raccontato dal punto di vista di Lady Macbeth. E' quello che penso succederebbe se Lady Macbeth vivesse ai giorni nostri come un'adolescente a scuola, con la determinazione di diventare qualcuno e allo stesso tempo nascondere tutti i suoi errori durante il percorso in modo che possa continuare a crescere. La gente mi chiede sempre se in Fallen ci sono aspetti autobiografici, e se ci sono parti di me in Fallen, se sono andata in una scuola come quella o se una qualsiasi di queste cose mi sia realmente successa. In realtà, di tutti i miei libri, questo è forse quello più autobiografico. Non che io sia come la narratrice, ma il mondo è molto simile alla scuola superiore a cui sono andata io. Vengo dal Sud e il grande Ballo della scuola era il punto di svolta dell'anno scolastico e l'isteria che prendeva tutta la scuola nel periodo in cui si svolgeva questo singolo evento, la pazzia che ci ha coinvolti tutti sono catturate in questo libro. Quindi in parte sono io e in parte è Shakespeare. 
In qualche modo penso che questo sia ciò che mi ha portato a scrivere Fallen. Perché quando ho scritto questo, tutto ciò che stavo scrivendo al momento era molto diretto, non c'era fantasy, e non ne leggevo neanche molto (di fantasy). Ma ho scritto questo libro e semplicemente lavorando con il Macbeth, dove c'erano le streghe, c'era questa specie di porta che dava sul paranormale e quindi le streghe in questo libro non sono le tipiche streghe ma sono connesse a qualcosa d'altro. E penso che al momento fossi interessata a questo aspetto più che a qualsiasi altra cosa nel libro ed è ciò mi ha attirata nel mondo del fantasy e tutte le possibilità che c'erano, quindi è da qui che è nato Fallen.

Ed ecco cosa ho portato da far autografare: Fallen e Princess erano d'obbligo, invece Angels in the Dark è un gentile omaggio della Rizzoli, che non finirò mai di ringraziare!

lunedì 9 novembre 2015

All things Percy Jackson!

Era parecchio che non facevo un video e come ricominciare se non con una bella chiacchierata sul mio amato Percy Jackson? :)

Li avete letti i libri? Siete curiosi? Fatemi sapere!


sabato 7 novembre 2015

Anteprima! - Let it snow. Innamorarsi sotto la neve, di John Green, Lauren Myracle e Maureen Johnson

Ecco IL libro, uno dei due che consiglio sempre per iniziare con l'inglese... pronti?

Titolo: Let it snow, Innamorarsi sotto la neve
Autore: aa.vv.
Prezzo: 16, 50€
Casa Editrice: Rizzoli

Trama:
È la Vigilia di Natale a Gracetown. Scende la neve, i regali sono già sotto l’albero e le luci brillano per le strade. Sembra tutto pronto per la festa, ma una tormenta arriva a sparigliare le carte. Così si può rimanere bloccati su un treno in mezzo al nulla e vagare per la città fino a incontrare un intrigante sconosciuto. Oppure prendere la macchina per raggiungere una festa che promette di essere memorabile, per scoprire che l’amore è più vicino di quanto pensassimo. O ancora ritrovare qualcuno che si credeva perduto, ma solo dopo una giornata piena di imprevisti e di… maiali. Grazie a John Green, Maureen Johnson e Lauren Myracle, affermati autori Young Adult, la magia delle vacanze splende su questi tre racconti d’amore, che s’intrecciano tra loro mettendo in scena baci appassionati e avventure esilaranti.

Il mio post con la recensione del romanzo in originale ha avuto un numero di visualizzazioni impressionante, e tanti arrivano al blog proprio grazie a Let it snow! Quindi ecco la mia personale opinione in proposito QUI.
Chi di voi lo leggerà? Chi l'ha già letto? :P

lunedì 2 novembre 2015

Recensione - Dralon, di M. C. Willems

Torniamo con una recensione in questo grigio lunedì!
Titolo: Dralon
Autore: M. C. Willems
Pagine: 258
Prezzo: 15,00 € (2,99€ per l'ebook)
Casa Editrice: Autopubblicato (Youcanprint)

Trama:
La famiglia Moffet è una famiglia come tante. Conduce una vita semplice e tranquilla in una graziosa casetta a due piani nei sobborghi di Londra... questo, fino a quando non riceve, per mano di uno strano postino, un misterioso pacco che la catapulterà, senza volerlo, in un mondo sconosciuto e fantastico; un mondo al contrario, popolato da bastoni e ciottoli parlanti, scarpe che danno il benvenuto, custodi di sasso, lampade e calderoni magici, indovini burloni e fiammiferi urlanti in grado di svelare strade segrete. Un magico e avventuroso viaggio che porterà i protagonisti a scontrarsi contro malvagie forze oscure e a percorrere gli impervi sentieri del cambiamento e della crescita interiore. 

Voto: 3/5

Un giorno, qualche tempo fa, M. C. Willems mi ha contattata chiedendomi se volevo recensire il suo nuovo romanzo. Di solito cerco sempre qualche informazione sul libro prima di rispondere, e questa volta ho controllato il sito dell'autrice e sono incappata nei bellissimi disegni presenti all'interno del libro. Come resistere?

Dralon ci racconta di una normale famiglia londinese, con tre bambini, un papà e una mamma un po' dispotica, che riceve un giorno, da un postino un po' strambo, un pacco con una pendola che... non ne vuole sapere di essere buttata via!
Inutile dirvi che da qui le avventure della famiglia Moffet sono le più disparate e li porteranno ad entrare nel mondo al contrario.

Che dirvi dell'esordio della Willems? Beh, che potrebbe decisamente piacervi se amate le storie per ragazzi che però possono leggere tutti, se vi piacciono i personaggi un po' particolari e gli oggetti parlanti. Il suo stile non mi è affatto dispiaciuto, simpatico ma con un sottotono più serio, e ho idea che ci siano ancora molte cose che vuole raccontarci.

I personaggi, sebbene alcuni ancora poco approfonditi (vi ricordo che stiamo parlando di una trilogia, quindi abbiamo ancora un po' da leggere), sono tutti piuttosto particolari. La signora Moffet è odiosa, i tre ragazzi sicuramente vivaci, e il resto del cast di personaggi è un mix tra bizzarro, buffo, irritante e interessante.

Le illustrazioni aggiungono davvero un tocco in più al testo, sono tutte molto belle e ti fanno capire come l'autrice ha pensato i vari personaggi (lo ammetto, ogni tanto leggendo la descrizione la mia immaginazione aveva fatto un po' cilecca), e accompagnano la lettura in un modo nuovo. Siamo abituati alle illustrazioni dei libri per bambini, ma è solo ultimamente che gli autori hanno deciso di introdurre più spesso immagini che arricchiscano il loro testo, e a me la cosa non dispiace affatto. 

Ho letto ben pochi libri sui maghi e sulla magia, penso che si possano contare sulle dita di una mano, Harry Potter compreso. Ma Dralon non assomiglia a quelli che ho letto come invece pensavo sarebbe stato. E, inoltre, ha un prezzo ragionevole (il che non guasta mai).

Il motivo per cui gli do 3 stelle (un voto di tutto rispetto) è semplicemente una combinazione di fattori: non sono riuscita a connettere granché con i personaggi, ho avuto poco tempo per leggere e le letture frammentate aiutano sempre poco e i ritagli di tempo che trovavo in genere erano sul treno delle 6:56 del mattino che mi porta a Milano, quindi non ero neanche del tutto sveglia. Chissà che in futuro non mi vada di fare una rilettura.

“Ancora una volta il giorno è arrivato,
accettate con coraggio la vostra missione.
Custodite il magico quadrante
e con esso il segreto del mondo contrario.
L’incanto prosegue finché il tempo e congelato.
Conservare l’ora immobile
questo è il vostro compito.
Perché se la lancetta si muove,
andrem tutti incontro ad un pericolo mortale”.

domenica 1 novembre 2015

Playlist di Ottobre - 2015

Salve Dame e Cavalieri? 
Come state in questa ultima giornata di ottobre?

Non so se qualcuno di voi che mi segue sulla pagina di Facebook ha notato, ma in questi giorni sto postando, una al giorno, le canzoni che mi hanno accompagnata nel mese di Ottobre e mi sembrava carino fare un mini riassunto di quali fossero queste canzoni anche qui sul blog. Vi lascio solo i titoli e le citazioni che ho scelto, per rendere il post più carino e non chilometrico, ma se volete qualche spiegazione più dettagliata basta che andate QUI e i post della pagina Facebook sono a vostra disposizione :)

"I thought love wasn't meant to last, 

I thought you were just passing through 
If I ever get the nerve to ask 
What did I get right to deserve somebody like you?"
I wasn't expecting that, di Jamie Lawson
***
"If only I could read the signs in front of me
I could find the way to who I'm meant to be"
If Only, di Dove Cameron
***
"Cause you can only get a clear view, 
when it's fadin' in the wind"
Wake up when it's over, da Nashville
***
"You see me standing, 
but I'm dying on the floor"
Stone Cold, di Demi Lovato
***
"And if you like midnight driving with the windows down
And if you like going places we can’t even pronounce
If you like to do whatever you've been dreaming about
Baby, you’re perfect"
Perfect, degli One Direction
***
"On the day that you were born
The angels got together and decided
To create a dream come true"
Close to you, dei Carpenters
***
"I'm sorry, for breaking your heart"
Hello, di Adele


Voi cosa state ascoltando ultimamente?

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