domenica 28 giugno 2015

300 Followers - Giveaway CHIUSO


Siamo arrivati ai 300 followers! Yeeeeeee! 
*urla di giubilo*
E 200 sulla pagine facebook! :D

E SONO TORNATAAAAAAA! Il 25 ho fatto il mio orale e ora fino al 7 smetto di pensarci.

I libri in palio:

Domeniche a Tiffany
E' una specie di classico, l'ho messo in palio sul blog tante di quelle volte che non mi ricordo neanche quante.

La Principessa e la Regina
Gentilmente offerto dalla Mondadori, che ringrazio.
Personalmente non l'ho letto, ma ovviamente Martin e gli altri autori parlano da sé.

Il Miniaturista
L'ho letto quest'anno e l'ho adorato. 
Spero davvero che qualcuno lo scelga!

Quanti vincitori ci saranno?
Ci saranno due vincitori (o magari tre? :P)

Regole:
  1. Essere follower del blog
  2. Commentare il post dicendo quale libro preferireste dei tre
  3. Compilare il modulo che trovate qui sotto. Ogni partecipante può compilare il modulo una sola volta [Le entrate successive non verranno tenute in conto, perché mi incasinano soltanto nella scelta finale]
Semplice no?

Per guadagnare qualche possibilità in più?
  1. Ditemi, sempre nel form qui sotto, qual è il vostro libro preferito della prima metà del 2015.
  2. Condividete il banner, che trovate appena dopo, sui vostri blog o sui social network, e assicurativi di farmi avere i link (sempre nell'apposito spazio nel form che trovate più giù!)

BANNER
Create your own banner at mybannermaker.com!
 





MODULO

IL GIVEAWAY E' APERTO DA DOMENICA 28 GIUGNO A MARTEDì 7 LUGLIO COMPRESO.
Avete 10 giorni di tempo. L'8 luglio vi farò sapere chi sono i vincitori e vi chiederò gli indirizzi.

lunedì 15 giugno 2015

Un magnifico equivoco e Un'incredibile follia, di Jamie McGuire

Oggi recensisco gli ultimi due volumi della trilogia ^^ 
Non fatevi ingannare dall'immagine, ma internet fa schifo oggi e non sono riuscita a sistemarla :(
Titolo: Un magnifico equivoco & Un'incredibile follia
Autore: Jamie McGuire
Pagine: 128 & 156
Prezzo: 10,00€ l'uno
Casa Editrice: Garzanti

Voto: 2.5/5

Io questi libri non li ho capiti. 
A parte il fatto che la necessità di dividere la storia in tre libricini mignon non c'era affatto, perché in tutto sarebbero state neanche 400 pagine e quindi non certo un libro enorme. E in più mi pare che l'autrice si fosse auto-pubblicata, quindi non c'era una casa editrice che spingeva per avere materiale da pubblicare il prima possibile. Ma ormai, così ha deciso.

Quello che io vorrei davvero cercare di capire, è perché nessuno dei personaggi sia finito in terapia. Durante tutti e tre i volumetti vengono scoperti figli illegittimi, morti, tradimenti, bambini scambiati in culla e chi più ne ha, più ne metta. Io non avrei retto bene mezza di quelle notizie, invece questi quasi non si pongono problemi e si girano dall'altra parte come se nulla fosse successo. 
Non ha alcun senso! E' assurdo come ogni singolo personaggio riesca a non essere ancora finito al manicomio, oppure a dire "ti voglio bene" ai genitori che non sapevi neanche di avere in un paio di settimane.

Se (forse) potevo anche capire come Uno splendido disastro avesse fatto tanto parlare di sè, non mi spiego perché la trilogia Happestance dovrebbe fare altrettanto: i caratteri dei personaggi sono inesistenti, le loro scelte non posso neanche dire che siano discutibili perché in realtà le ho trovate del tutto fuori dal mondo, e la storia è banale. Sono tanti cliché mascherati da colpi di scena ammucchiati uno sull'altro e che non portano a nulla.

Un grosso no anche per la scrittura dell'autrice, che anche se in questi due volumi mi è sembrata meno schematica è rimasta comunque poco interessante e non invogliava la lettura. Anzi, dovevo fermarmi ogni dieci pagine per la noia.

Una piccola parentesi per l'unico personaggio che ha dato segno di umanità: Gina, la madre della protagonista. *Spoiler sul primo volume* Gina, la "madre" di Erin, è l'unica che - inaspettatamente - si sente abbandonata. Non ha mai tenuto alla figlia, non ha mai fatto nulla per lei, ma la mancanza ha un peso. Non so, di tutti i personaggi a cui poteva dare almeno un filo di spessore l'unico che vediamo in due scene? Mah.

Vorrei aver bisogno di te per respirare

lunedì 8 giugno 2015

Recensione - Ho un castello nel cuore, di Dodie Smith

Queste copertine meravigliose *_*
Titolo: Ho un castello nel cuore
Autore: Dodie Smith
Pagine: 538
Prezzo: 15,90 €
Casa editrice: Garzanti

Trama:
Cassandra ha diciassette anni e da grande farà la scrittrice. Intanto si esercita tenendo un diario, custode dei segreti di una famiglia stravagante. I Mortmain vivono in un incantevole castello in rovina. Sono praticamente sul lastrico. Il padre è un eccentrico scrittore in crisi d'ispirazione; la sua seconda moglie, Topaz è una bellissima modella con la passione del nudismo. Rose, sorella maggiore di Cass, è molto bella e molto decisa a sposare un uomo ricco. Poi ci sono i ragazzi: Thomas, il fratellino, e Stephen, bellissimo figlio dell'ex governante, innamorato da sempre di Cass. La vita dei Mortmain cambia per sempre all'arrivo dei vicini di casa: americani, ricchissimi, allegrissimi. Per Rose è un'occasione da non perdere, per Cass è l'inizio di una straordinaria avventura di sentimenti nient'affatto ragionevoli.

Voto: 4/5

Sinceramente, io chi fosse Dodie Smith neanche lo sapevo. Ma non mi sarebbe mai passato per la testa che fosse la donna che ha portato su questa terra La carica dei 101, che poi è diventato il ben popolare cartone Disney (Crudelia De Mon, Crudelia De Mon, farebbe paura persino a un leon...). 
Ebbene sì, proprio lei! Ma direi che Ho un castello nel cuore si discosta molto dal genere.

Impossibile, a causa della cover con le silhouette,  per me non associare subito il romanzo a Miss Charity, che avevo amato lo scorso dicembre, e che a sua volta mi aveva lasciato una sensazione simile a quella del mio tanto amato Una ragazza fuori moda.
E devo dire che qualcosa di simile lo hanno: l'ambientazione da favola, ovvero il castello sopracitato la cui geometria mi ha davvero confusa, e la strana sensazione che la protagonista venisse da un mondo completamente diverso da quello che conosciamo.

Cassandra, però, mi è piaciuta molto meno di Charity: è una ragazzina abbastanza egoista, e per questo forse tanto vera, ma sebbene abbia i suoi momenti buoni spesso se ne usciva con delle affermazioni che lei stessa riteneva in qualche modo sbagliate o ingiuste ne confronti di uno qualsiasi degli altri personaggi. 
Ma il bello è l'estrema trasparenza, perché stiamo leggendo proprio il diario di Cassandra e fondamentalmente non ci nasconde nulla di quello che prova. Perché dovrebbe, pensando che nessuno legga?
La sorella Rose in realtà non è sembrata da meno, ma si può dire che alla fine abbia seguito il suo cuore e smesso di mentire.
I miei preferiti, a dire il vero, sono stati il padre delle due ragazze, il Signor Mortmain, e la sua seconda moglie dal nome (e le abitudini) davvero particolare, Topaz. Lui, uno scrittore geniale che chissà perché dopo un unico romanzo non ha più scritto una riga per dodici anni e passi il tempo a leggere romanzi gialli, e lei, una modella di quadri piuttosto nota, perdutamente innamorata di Mortmain, che non ha paura dei lavori umili e a cui piace entrare in contatto con la natura spesso e volentieri.
Ma il vero motivo per cui tutto questo libro esiste sono Neil e Simon Cotton, che hanno ereditato la villa di Scotney e che sono anche i proprietari del Castello ormai in pezzi in cui vive la famiglia Mortmain. Entrambi interessanti, e soprattutto ricchi, sono l'occasione giusta per le due ragazze per uscire dallo stato di povertà in cui si trovano. Ma quale dei due catturerà la loro attenzione?
Nel frattempo io tifavo per Stephen, il figlio della domestica, che ha un'amore incondizionato per Cassandra da anni ormai, e farebbe di tutto per compiacerla.

Sono arrivata alla conclusione che adori i romanzi che sanno di altri tempi, ma che sono ancora relativamente vicini (siamo nel 1930, ad esempio) e queste protagoniste un po' diverse, con tanta fantasia e niente facebook o cellulari per contattare la gente ogni due minuti. Un incontro con chiunque doveva essere atteso e l'attesa crea una certa aspettativa ed è tutto più interessante.

La cosa che davvero non mi aspettavo è stato il finale aperto. Ebbene sì, la nostra Cassandra decide che questo sarà l'ultimo diario che terrà e quindi non sapremo mai davvero com'è andata a finire. 
In genere i finali aperti comunque fanno capire in che direzione andranno le cose, ma per quel che ne sappiamo i Cotton potrebbero anche essere tornati per sempre in America e non aver mai più pensato a Cassandra. Ma com 'è possibile capire davvero? Questo dubbio mi accompagnerà per sempre.

La contemplazione pare essere l'unico lusso che non costa niente
***
Scopri il romanzo in originale qui!

lunedì 1 giugno 2015

Recensione in anteprima - A fior di pelle, di Sophie Jackson

Sono felice di presentarvi la mia recensione di A fior di Pelle, che uscirà a breve per la Fabbri!
Ringrazio ancora la CE per avermi permesso di leggerlo in anteprima :)
Titolo: A fior di pelle
Autore: Sophie jackson
Pagine: 464
Prezzo: 15,90€
Casa Editrice: Fabbri Editore
Data di uscita: 11 giugno 2015

Trama:
Dopo aver assistito all’omicidio di suo padre quando era solo una bambina, Kat da anni sogna il misterioso ragazzo che l’ha salvata dal fare la stessa fine. Ora, a 24 anni, Kat insegna letteratura inglese in carcere, per onorare la memoria del padre, un sognatore prestato alla politica. In carcere, i demoni di Kat sembrano risvegliarsi, soprattutto quando incontra Wes, un detenuto problematico, pericoloso almeno quanto affascinante e carismatico. Tra loro cominciano presto a esserci scintille, soprattutto quando Wes riconosce in Kat la bambina che ha salvato tanti anni prima…

Voto: 3/5
La Fabbri Editori è stata così gentile di mandarmi una copia in super-anteprima di A fior di pelle, il nuovo romanzo in uscita a giugno (l'11 giugno per la precisione) di Sophie Jackson.

Sicuramente state già pensando che la trama è già trita e ritrita, che l'avete sentita mille volte, che ha un po' dell'Uno splendido disastro solo con i protagonisti un po' più grandi. E devo darvi ragione, anche perché tra poco vi parlerò di qualche analogia tra i due romanzi, ma ci sono anche dei motivi per cui A pound of flesh - titolo originale - si discosta totalmente.

Abbiamo Kat e abbiamo Carter, che in un certo senso non potrebbero essere più ai poli opposti della società: lui è un detenuto, che ne ha combinate di tutti i colori nella vita, ma che nasconde qualcosa; lei è la figlia di un senatore, ancora sconvolta dalla morte del padre, e che insegna in un carcere per una promessa fattagli.
E verrebbe automatico pensare che proprio in carcere abbiamo il loro primo incontro. Ma no, perché Kat e Carter condividono un passato e nessuno dei due ha ancora realizzato cosa li lega. Non sono una coppia esattamente campata per aria, c'è un perché dietro alla loro relazione, c'è un passato che li lega. Ho apprezzato questo particolare che ha reso la storia più completa, in un certo senso.

Per la prima metà del romanzo, sono sincera, non mi è parso particolarmente originale, proprio come vi dicevo prima. Il carattere di Carter mi ha ricordato la gelosia sfrenata di Travis, il soprannome che da a Kat mi ha ricordato il tanto discusso Pidge con cui Travis chiamava Abby. Ero già lì lì per dargli due stelle e farla finita. 

Ma poi mi sono dovuta ricredere: Carter cambia, non sembra neanche più il ragazzo che era stato all'inizio del libro, sembra maturo e degno di fiducia, il genere di persona di cui ci si potrebbe fidare davvero, il genere di persona che probabilmente Kat aveva visto quando se ne è innamorata.

E Sophie Jackson in un certo senso affronta tanti temi complessi tutti in una volta: l'atteggiamento delle persone verso qualcuno che è stato in carcere, la morte di un genitore, scandali vari in società multimilionarie, il rifiuto e la disapprovazione delle scelte che ci stanno più a cuore.  Non sono tutti così presenti, non sono tutti allo stesso livello o ugualmente approfonditi, ma ci sono e in un certo senso questo cambia le cose. Danno un certo peso in più al romanzo.

Non è un libro che mi ha cambiato la vita, ma ha lasciato qualcosa, ha lasciato più di quello che hanno fatto altri libri. Se amate il genere, che non è proprio per ragazzini vi avviso (si tratta comunque di protagonisti tra i 25 e 30 anni, non di uno young adult e ragazzi che vanno al liceo), ve lo consiglio e spero che riscontriate qualcosa di quello che ho scritto ora.

Sei ciò che di più vero ho nella mia vita
***
Scopri il romanzo in originale qui!
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